Teaser Tuesdays #30

by - luglio 02, 2013

Teaser Tuesdays è una rubrica, ideata dal blog Should Be reading, con la quale vi presenterò, ogni settimana, un breve brano tratto dal libro che sto leggendo in quel momento. Per partecipare basta seguire queste semplici regole:

  1. Prendi il libro che stai leggendo
  2. Apri una pagina a caso
  3. Trascrivi un breve pezzo, facendo attenzione a non fare spoilers
  4. Riporta titolo e autore del libro

Il libro che sto leggendo questa settimana, e da cui vi riporterò un breve estratto, è L'Inverno e la Primavera di Annalisa Caravante, che mi ha gentilmente inviato copia del libro per poterlo recensire...


Il giorno dopo, poco distante dalla stessa piazza, sotto l’edificio dell’università c’erano molti studenti seduti sui gradini, qualcuno aspettava i propri compagni di corso, qualcun altro ripassava una lezione, ma molti sbadigliavano ancora per il troppo sonno. Io non potevo vederli, come non potevo vedere il resto di Napoli, l’unico squarcio che ancora mi restava da osservare era quello che s’intravedeva dalla finestra della camera da letto, quando però potevo alzarmi. Stare a letto era veramente frustrante per me, quel continuo riposare mi deprimeva. Con la nausea che avevo poi era impossibile persino leggere.
- Dove stai andando? - mi chiese quella mattina Federica entrando in camera e vedendomi alzarmi.
- Volevo solo affacciarmi. - risposi scocciata.
- Assunta ha detto che ti sei già alzata troppe volte, perciò non ti muovere dal letto!
- Ma sto bene.
- Tu sì, ma il bambino non lo sappiamo.
- Eh!
- Comunque non devi preoccuparti, noi della famiglia dobbiamo sempre fare attenzione quando siamo incinte, ma poi facciamo dei bellissimi bambini.
Guardando mia sorella con la coda dell’occhio, non confermai quelle parole, restai zitta a guardare la finestra chiusa, mentre Federica, osservandomi incuriosita, mi chiese cosa mi passasse per la testa. Cosa le potevo dire, che non mi sentivo all’altezza di curare un bambino o di essere la moglie di Cristian?
La realtà, ahimè, era che se avessi abortito, non me ne sarebbe importato, allora, me ne stavo in silenzio perché pensavo di essere una persona cattiva. Mio fratello avrebbe trovato sicuramente un motivo a quella mia reazione, ma perché a lui lo avrei detto, mentre a mia sorella e a Cristian non osavo neanche accennarlo:
- Mi scoccio di stare a letto! - mi limitai a rispondere.
- Dai, tesoro mio, devi fare un sacrificio, però poi verrai ricompensata con un bel figlio.
Ebbi i brividi a quella parola, non mi ci vedevo proprio con un piccolo bimbo che dipendeva da me.

Alla prossima
Eliza

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