Recensione: Panic - Lauren Oliver

by - novembre 23, 2015

Buongiorno amici lettori!
Dopo aver partecipato al Blog Tour realizzato in occasione della sua uscita e avervi proposto un'intervista con l'autrice (QUI la mia tappa!!), ecco a voi la mia recensione in anteprima di Panic di Lauren Oliver!
Titolo: Panic
Titolo originale: Panic
Autore: Lauren Oliver
Editore: Safarà Editore
Collana: Giovani adulti
Pagine: 336
Ebook: € 
Cartaceo: € 18,00
Data di pubblicazione:  26 novembre 2015


TRAMA

  È arrivata una nuova estate a Carp, una cittadina senza futuro immersa nel cuore grigio di un’America sonnolenta. Ma con la fine della scuola arriva anche Panic, la competizione segreta a cui partecipano i diplomati al liceo cittadino, e come ogni anno è pronta a dissipare il torpore e scatenare i conflitti più violenti, le alleanze più inaspettate, i sentimenti più profondi. Heather, Dodge, Nat e Bishop: un gruppo di amici, una serie di prove da superare. Paura e coraggio, lealtà e tradimento, il miraggio di un primo amore, un biglietto per il futuro; la posta in gioco è altissima, e così anche il rischio. Sei pronto a giocare?



"Panic è iniziato come iniziano molte cose a Carp, una cittadina povera di dodicimila abitanti nel mezzo del nulla: perché era estate e non c'era nient'altro da fare."

Nella sonnolenta e un po' apatica cittadina di Carp aleggia il mito di Panic. Panic è un gioco, ma non un gioco qualunque, è un gioco di vita e di morte, segreto e misterioso, che tutti conoscono ma che nessuno sa come o quando sia nato. Panic mette in piazza le paure dei partecipanti e gliele sbatte letteralmente in faccia. Ogni anno, alla fine della scuola, gli studenti dell'ultimo anno possono partecipare. Il premio? L'intero montepremi! Tutto inizia con il giorno del Salto e poi, eliminazione dopo eliminazione, si prosegue con le varie prove fino ad avere un solo vincitore. Tanti sono i motivi che spingono i ragazzi a partecipare... Dodge vuole vendetta, Nat la possibilità di diventare famosa, Heather... Heather non vuole partecipare all'inizio, ma quando capisce che Panic è il suo biglietto d'oro per un futuro diverso per lei e per chi ama si butta nella mischia e accetta il rischio, non sapendo che tutti hanno i loro segreti e anche chi le è vicino ne ha uno.

Lauren Oliver è nota al grande pubblico per diversi libri e per l'aver affrontato diversi generi, primi fra tutti il dispotico e lo young adult. Io personalmente ho letto al momento solo Ragazze che scompaiono. Se lì ci si ritrovava quasi inaspettatamente nel bel mezzo di un thriller psicologico molto sottile, con Panic abbiamo una nuova svolta. E' un libro contemporaneo, ben lontano dai dispotici, e nonostante la giovane età dei suoi protagonisti non è neanche uno young adult. E' un romanzo difficile da incasellare e francamente un po' il suo fascio è già qui, nell'abbracciare tanti aspetti letterari senza però diventare scontato. Panic è un libro a se stante costruito con perizia intorno ad un fantomatico gioco che porta i suoi partecipanti ad affrontare le proprie paure. Forse all'inizio mi aspettavo fosse più veloce quindi in un primo momento ho fatto un po' fatica ad inserirmi nella storia e soprattutto a trovare il giusto ritmo. Passati i primi capitoli però mi sono appassionata alla storia e alle atmosfere che la Oliver sa creare. Carp è una cittadina anonima, un puntino sulla carta geografica che nessuno nota. Al suo interno troviamo situazioni più agiate ma anche famiglie al limite della legalità, schiacciate dalla necessità di denaro e dalle dipendenze. Panic spinge molto su questi punti. Nato dalla necessità di qualcosa di diverso ed eccitante, il gioco fa leva sulle necessità dei partecipanti e attira nelle sue spire coloro che più hanno bisogno o sono fragili, chi per un motivo chi per l'altro. 
Devo dire che una delle cose che più attira sia proprio l'idea di questo gioco spietato ma in qualche modo necessario, misterioso ma che in fondo tutti conoscono. Avete presente la prima regola del Fight Club? Ecco anche in Panic la prima regola è che non si parla di Panic!
Forse la cosa che più mi ha stupito del libro sono i personaggi e in particolare quella che possiamo considerare la protagonista, Heather che in fondo è una ragazza ordinaria, non ha niente di speciale che possa colpire o motivare il suo essere al centro della storia. Proprio questa sua normalità in un certo modo la scuote dal suo essere studentessa, sorella e figlia e la spinge a volere di più per se e per ala sorellina. Si vuole scrollare di dosso i problemi con la madre, ma anche l'etichetta di quella che poteva essere lasciata senza un motivo, di quella che non spicca sulla massa. Dodge invece per me è un po' più scontato come personaggio, è il ragazzo che vuole vendicare la sorella, che sembra quasi emarginato e che invece trama. In un certo senso diventa quasi un angelo custode di Heather e Nat e le instrada nelle varie prove, ma in lui mi è mancato quel quid in più che lo rendesse più interessante. 
A dare una marcia in più al romanzo è senza dubbio lo stile della Oliver, che oramai abbiamo imparato a conoscere. Uno stile asciutto  e pulito, che nei momenti di maggior tensione spezza le frasi  e ci da in pieno l'idea della concitazione del momento. La Oliver senza dubbio sa scrivere e, cosa ben più importante, sa spaziare e non si fossilizza nei generi. 

Giudizio

Voto

Alla prossima



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2 comments

  1. Ormai per colpa del blogtour sono troppo curiosa :P non vedo l'ora di averlo tra le mani in modo da poter conoscere di persona questi personaggi :)

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  2. Wow *.* non vedo l'ora di poterlo leggere!

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