Recensione: Tra due mondi - Jennifer L. Armentrout

by - agosto 03, 2016

Buongiorno lettori!
L'aria si è un po' rinfrescata e ora devo dire che si sta proprio bene. Certo, io anelo sempre al temporale e all'autunno, ma capisco anche che per chi è in vacanza questo è il clima giusto: caldo senza stramazzare al suolo per l'afa. 
Ultimi giorni di apertura del blog che, come ogni anno, si prenderà presto due settimane di riposo: riposo per me, anche se continuerò a leggere e a rompervi le scatole su Facebook e Instagram, e riposo per il computer che, porello, quest'anno ha veramente lavorato senza sosta, anche lui respirerà un po'. Ma veniamo al post di oggi che, come potete leggere qui sopra, è la recensione di Tra due mondi di Jennifer L. Armnetrout, primo di una nuova serie (nuova per l'Italia...) dell'autrice che ci ha già intrattenuto con le serie Lux e The Dark Elements, oltre che con i romance che pubblica sotto pseudonimo. Un grazie come sempre enorme all'ufficio stampa della HarperCollins Italia, editore del libro, che me ne ha messo a disposizione una copia!



Tra due mondi 
(Covenant Series #1)
Jennifer L. Armentrout
HarperCollins Italia | hc | 331 pagine
ebook €6,99 | cartaceo €16,00
7 luglio 2016

Trama. Gli Hematoi discendono dall'unione di dei e mortali, e i figli di due Hematoi di sangue puro hanno poteri di origine divina. I nati dall'unione tra i figli degli Hematoi e i mortali, invece... be', non proprio. I Mezzosangue hanno solo due possibilità: venire addestrati per diventare Sentinelle con il compito di combattere e uccidere i daimon o diventare servitori nelle dimore dei Puri. La diciassettenne Alexandria preferirebbe rischiare la vita lottando che sprecarla pulendo i pavimenti, ma non è detto che ci riesca. La sua condotta, infatti, è tutt'altro che irreprensibile. Ci sono diverse regole che gli studenti del Covenant, come lei, devono seguire e Alex ha dei problemi con tutte, ma soprattutto con la numero 1: le relazioni tra i Puri e i Mezzosangue sono proibite. Sfortunatamente, lei è attratta da Aiden, bellissimo e... Puro. Comunque innamorarsi di Aiden non è il suo più grande problema, rimanere in vita abbastanza a lungo e diventare una Sentinella invece sì. Se fallirà nel suo compito, dovrà fronteggiare un futuro più terribile della morte o della schiavitù: diventerà un daimon, e Aiden le darà la caccia. E quella sarebbe una vera disgrazia.

Mi piace molto la Armentrout come scrittrice di fantasy (per i romance non so dirvi perchè ancora non ne ho letti) perchè sa creare delle belle eroine e storie che magari non sono particolarmente innovative nel loro scorrere ma che hanno comunque una base che incuriosisce o alcuni elementi particolari.

Anche con questa nuova serie ho ritrovato la Armentrout che conoscevo, quella che propone ai suoi lettori una protagonista vitale e interessante, Alex, una Mezzosangue, una storia che la porterà a compiere una scelta e una base narrativa interessante in cui esistono gli dei della mitologia greca, gli oracoli, i figli degli dei e degli umani, i Puri. Niente a che vedere con i libri di Riordan se a questo state pensando, perchè la storia qui narrata è sicuramente per una fascia più adulta. Questa sorta di mondo mitologico è, infatti, popolato dai Puri ma anche dai figli nati dall'unione (per lo più clandestine... la Armentrout ci tiene a farci sapere che gli dei e i Puri si divertono tanto tanto) di Puri e mortali, cioè i Mezzosangue. Se i primi fanno la bella vita e sono pressoché intoccabili, i Mezzosangue hanno solo due possibili vite, o proteggere i Puri o servirli. Questa base mi è molto piaciuta perchè unisce elementi mitologici a quelli più prettamente fantasy.
Lo svolgimento della storia sinceramente non mi ha molto stupito, se non altro perchè non viene introdotto nulla che non si sia già più o meno visto (magari con altri nomi). Tuttavia è un romanzo avvincente e a sprazzi divertente, insomma una storia che si fa leggere. Quello che non mi è molto piaciuto, e vale soprattutto per una buona prima metà del romanzo, quella più introduttiva, è questo continuo sottolineare la bellezza o la "figaggine" di questo o quel personaggio, è una cosa che oramai mal sopporto tra le pagine di un libro, soprattutto se ripetuta più volte. Fortunatamente da metà in poi l'autrice sembra dimenticare l'importanza fondamentale di dire quanto è bello il maschio alfa di turno e rinsavisce, raccontandoci di lotte, scontri, problemi di cuore, cattivi sanguinari e buoni che a volte tanto buoni non sono. 

Alex, la protagonista, è simpatica, con la battuta pronta e in generale mi è piaciuta. Mi ha convinto meno sul finale quando prende per scontato quale sarà il suo futuro e, a parte una mezza casi isterica sul momento, non ne sembra troppo colpita. Ora io non vi posso dire in cosa esattamente consista ma davanti ad una tale rivelazione non mi aspettavo questa passività.

In conclusione, forse non è la Armentrout migliore di sempre, anzi direi che si nota ancora uno stile e una padronanza della storia un po' ingenui. Infatti, se non mi sbaglio (vado a memoria...), questo dovrebbe essere un libro precedente alle serie che invece in Italia sono già uscite, se non addirittura una delle prime cose pubblicate dall'autrice. Ecco, si nota. C'è già quella scintilla che ci porterà a storie un po' più strutturate ma manca ancora qualcosina.

Voto


Alla prossima

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4 comments

  1. Comunque penso che lo leggerò, anche se a quanto si evince dalla tua recensione in alcuni tratti sembra una cosa già vista.

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  2. hai letto l'Accademia dei vampiri della Mead? La cosa che mi ha indispettito di più è la somiglianza con quello. Però lei è brava a scrivere.
    Concordo sul fatto che tutta sta figaggine ribadita più e più volte stufi

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    1. Oddio, ecco che mi ricordava! Ho letto i primi tre se non sbaglio... Eh sì, l'aria è un po' quella.

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