Recensione: Le mie cene con Edward - Isabel Vincent

by - novembre 01, 2016

Buon pomeriggio lettori!
Si, sono ancora qua! Visto che questa settimana sarà ricca di rubriche e post mi sono dovuta adattare e ho deciso di pubblicare una recensione oggi pomeriggio, almeno ho il libro bello fresco e posso parlarvene per bene. Il libro in questione è Le mie cene con Edward di Isabel Vincent.



Le mie cene con Edward
di isabel Vincent
Garzanti | Narratori moderni | 157 pagine
ebook €9,99 | cartaceo € 14,90
27 ottobre 2016


Trama. È una fredda sera d'inverno e le vacanze di Natale sono da poco trascorse quando Isabel bussa svogliata alla porta di Edward. In quel momento vorrebbe non aver mai promesso alla sua migliore amica di fare compagnia al padre mentre lei è fuori città. Ancora non può sapere che quell'anziano signore che in cucina sta preparando uno squisito arrosto e un soffice soufflé è in realtà un cuoco straordinario, e sta per cambiarle per sempre la vita. Con quella prima cena ha infatti inizio una delle più improbabili e incredibili delle amicizie: lui ha novantatré anni, e non pensa ad altro che alla sua amatissima moglie da poco scomparsa; lei ha quasi cinquant'anni di meno, e dopo l'ennesima delusione sentimentale ha deciso che non si fiderà mai più dell'amore. Ma durante quegli splendidi e sontuosi banchetti diventati ben presto un attesissimo appuntamento settimanale, oltre alle prelibatezze di Edward, Isabel presto comincerà ad apprezzare ricette e consigli sul buon cibo e sulla vita. E giorno dopo giorno, quasi senza accorgersene, sia lei sia Edward si scopriranno di nuovo capaci di sorridere e di gioire, pronti a riscoprire il sapore dimenticato della felicità.


Ve lo posso dire? Mi aspettavo di più. Mi aspettavo qualcosa di caldo, di avvolgente, una storia che mi desse speranza. E invece di tutto ciò c'è veramente poco. Non so quanto ci sia di vero (credo tanto) e quanto di romanzato ma l'amicizia tra Isabel, giornalista divorziata, e Edward, novantatreenne da poco vedovo, mi ha lasciata abbastanza tiepida. Le loro strade si incontrano in un momento difficile per entrambi: il matrimonio di Isabel è in perenne crisi, di quelle crisi che prevedono urla, recriminazioni e piatti spaccati addosso ai muri; Edward ha appena perso l'adorata moglie Paula e più di una volta si dimostra propenso a seguirla. Per compiacere l'amica che vive in Canada, Isabel decide di andare a cena da suo padre, Edward appunto, e scopre che il caro vecchietto è un abilissimo cuoco, di quelli che farebbero impallidire chef di mezzo mondo. E così settimana dopo settimana, e ricetta dopo ricetta, il loro legame si fa sempre più stretto. Edward diventa per Isabel un amico e un punto di riferimento, qualcuno a cui rivolgersi e a cui pensare nei momenti più neri, e Isabel diventa per Edward quel qualcosa a cui aggrapparsi per tornare ad amare la vita pur restando legati al ricordo dell'amata moglie.

Questo piccolo romanzo è la storia di un'amicizia, che a qualcuno potrebbe apparire strana, ma che invece nasce in maniera semplice e naturale. Isabel ed Edward hanno tanto in comune, la solitudine, il sentirsi a volte un pesciolino in un mondo popolato da squali, e quel loro appuntamento settimanale diventa presto indispensabile e necessario. Guardando esternamente questa strana coppia si potrebbe pensare che la parte forte sia Isabel e invece no, è Edward, che con al sua esperienza e  i suoi modi garbati prende per mano questa donna disillusa dalla vita e dagli uomini e la porta su una nuova strada. 
La storia in se è carina, dolce, ha una vena malinconica, accentuata dall'ambientazione in una New York poco da cartolina (anzi direi quasi alienante), molto importante. Da un parte abbiamo infatti i ricordi di Edward, ricordi di una vita speciale e normale al contempo, dai mille lavori ma da un unico punto fermo, la moglie Paula; dall'altra la vita attuale di Isabel, stretta in un matrimonio in palese fallimento, fatta di un passato avventuroso. Fin qui tutto bello, il problema è che poi la narrazione entra in un che di ripetitivo: cena, ricordo, momento di vita attuale, e poi ancora cena, ricordo, vita attuale, in un loop che dura per quasi l'intera durata del libro. 
Il finale è aperto ad interpretazione, anche se io una me ne sono data, tuttavia l'ho sentito troppo tagliato di netto, quasi monco. Arrivi al punto e stop... pagina bianca, e francamente ci resti un po' male.

I personaggi mi hanno detto poco, non sono riuscita ad entrare in empatia con loro, sarà anche perché di loro effettivamente non sappiamo moltissimo, restano come cristallizzati nel loro rapporto. Non lo so, ma mi sono quasi sentita un'intrusa nel loro rapporto esclusivo. Non è strano? Un romanzo dovrebbe farti provare l'opposto.

Voto


Alla prossima


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14 comments

  1. Caldo e avvolgente, compri un plaid e fai prima! Non so, questo libro non mi ispirava sin dall'inizio e meno male che non mi sono lasciata tentare! Ma almeno un paio di ricette le abbiamo raccattate?

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    1. Ho appena finito di leggerlo....effettivamente lascia ben poco...ed anche io mi aspettavo molto di più, più coinvolgimento emotivo, più partecipazione dei personaggi che, secondo me, hanno un rapporto piuttosto superficiale e freddo....delusissima !!!

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  2. Lascio perdere pure io. Peccato: sulla carta pareva interessante.
    Lea

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    1. E a volte capita. Peccato, anche perchè la copertina mi piaceva tanto :/

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  3. Direi che è meglio che continuiamo a condividere cene virtuali con la Libridinosa, si ride di più!

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  4. Ho in programma di leggere molto presto questo libro :)
    Leggendo la tua recensione credo che dovrò abbassare le mie aspettative, però e.e

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    1. Forse sono partita troppo alta io ad aspettative. Mi saprai dire ;)

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  5. Confesso che la copertina mi ispirava tantissimo ed io mi fido spesso del mio occhio :D Però non ero proprio convinta e leggendo il tuo parere scopro che, effettivamente, non mi ero sbagliata. Hai detto bene i personaggi dovrebbero avere una sorta di potere avvolgente per farti sentire nella storia, peccato! Passo a cuor leggero ;)

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    1. La copertina mi sapeva proprio di cose buone, profumino nell'aria... invece gne

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  6. il testo da più l'idea di una bozza da sviluppare che di un'opera compiuta.
    Gli argomenti e i personaggi mancano di sfumature e approfondimenti. Ad esempio, è quasi totalmente assente la descrizione di Isabel come madre, nel rapporto con sua figlia prima durante e dopo la separazione.
    Resta tutto un po' come sospeso, appena sfiorato.
    Il potenziale che trapela e sarebbe buono, resta in gran parte inespresso.
    Inoltre, trovo il tema della cucina un tantino inflazionato.
    La scrittura è semplice e 'pulita'.

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  7. Anche io mi aspettavo di più da questo libro. L'ho appena finito e benché anch'io lo abbia trovato sotto certi aspetti dolci, mi è rimasta un pò di insoddisfazione addosso.

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