Recensione: Carne Trita - Leonardo Lucarelli

by - aprile 21, 2016

Buon pomeriggio lettori!
Che ne dite di una recensione? Oggi vi parlerò di Carne Trita di Leonardo Lucarelli.

di Leonardo Lucarelli
Garzanti | Saggi | 277 pagine
ebook €9,99 | cartaceo €16,40
21 gennaio 2016

TRAMA
Oltre l'ossessione per i cuochi in tv, oltre la moda dei libri di ricette e delle recensioni stellate, oltre le copertine dei settimanali patinati, Leonardo Lucarelli racconta, in prima persona, la sua vita da vero cuoco descrivendoci la cucina in cui i grembiuli sono sporchi di sugo e i piani di lavori sono pieni di farina e coltelli. Nessuna scuola costosa e nessuno studio di registrazione: rievocando la sua crescita da lavapiatti schiavizzato in un locale di Trastevere a chef, Lucarelli narra di se stesso e delle persone che ha incontrato in un mondo sospeso tra libertà anarchica e disciplina militare, tra lecito e illecito, mostrando cosa si cela al di là di quella porta che dalla sala del ristorante vediamo sbattere al passaggio di impeccabili camerieri: immigrati in nero, stagisti sfruttati, aiutanti cocainomani, maestri geniali, proprietari incapaci, amici abbandonati per fare carriera. Storie vere che restituiscono l'immagine di un mondo affascinante, dal rigido codice di condotta e dalla gerarchia ben definita. Con sincerità e stile personalissimo, Lucarelli mostra il lato oscuro, contradditorio e carnale delle cucine, un mondo parallelo in cui dominano amori e amicizia, droghe e sesso, culto del lavoro e soldi. E da questo osservatorio speciale, scatta un'istantanea inedita dell'Italia e degli italiani di oggi.


Premessa più che necessaria in questo caso: io non so cucinare. Per me il pelapatate è uno strumento di tortura, la lasagna un mistero proveniente da un altro pianeta e uno sformato... boh esce dal forno mi dicono... Insomma, una pasta, qualcosina di semplice riesco ancora a farla, ma da qui a dire che so cucinare ce ne vuole. Questo non è un libro sulla cucina, qui non troverete la storia sofferta di un Masterchef, perchè Masterchef è bello in tv, dove si cucina senza pensare a chi poi laverà le padelle sporche o a come far quadrare i conti per fare la spesa, ma non è la realtà. Lucarelli ci racconta la sua storia, quella di un cuoco nato per caso, per recuperare qualche soldo durante l'università, e che una volta entrato in una cucina non riesce più ad uscirne. Da lavapiatti ad "insalataro" fino al ruolo di cuoco passa tutti gli stati di crescita. Ma attenzione, non è così facile, perchè i locali come aprono sempre più spesso chiudono, portando a cercare un nuovo posto, una nuova cucina. 
Lucarelli da un taglio preciso alla sua storia, non ci nasconde niente, neanche errori e, passatemi il termine, cazzate varie. Il lavoro in una cucina è un lavoro duro, spesso in nero, ancora più spesso neanche pagato, svolto gomito a gomito con l'ego smisurato di altri cuochi, le vite incasinate e dalla triste storia di lavapiatti e sottoposti. Insomma una vita in salita, in cui non si disdegnano anche droghe più o meno pesanti.
Mi è piaciuto. Mi è piaciuta l'idea di mostrare come è veramente un modo che conosciamo solo a grandi linee e idealizzato dai mille programmi tv, ma anche di dichiarare il proprio amore per la cucina anche se la cucina stessa molto spesso ti da un calcio nel sedere e ti rimette al tuo posto. Il mondo degli chef non è fatto solo di grembiuli bianchi, cucina molecolare e stelle Michelen, per carità poi magari si arriva a che a quello, ma prima, molto prima, ci sono pasticci a base di sugo, serate no in cui la pasta ti si incolla e non riesci a far uscire una comanda come si deve, proprietari sbruffoni. Questo è quello che Lucarelli ti serve, una vera cucina, la vera vita di un cuoco bravo  e pronto a trovare il proprio spazio.

Voto


Alla prossima




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3 comments

  1. Tu hai scritto "cazzate", Baba ha detto cacca in radio...insomma, ve la date una regolata! E poi, dillo alla gente che ogni volta che prendi un coltello in mano, io e Babina arriviamo con l'ambulanza perché non si può mai sapere quante dita saltano via!

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  2. Dai povera Laura, vedrai che vi stupirà facendovi una bella caprese, mozzarella tagliata a fette e pomodori tagliati e basilico con olio e sale. Dite che è pericoloso per il coltello ok allora lei metterà l'olio e voi farete il resto hahhahahah.

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  3. Beh, se tu hai scritto cazzate, Baba ha detto cacca in radio cosa potrà mai dire La libridinosa? un'ideuzza l'avrei....ih ih ih
    Ieri ho scoperto la parola (aggettivo) motilità (intestinale ovviamente).
    Non è bello il mondo?
    Ciao da Lea

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