Recensione: Qualcosa di vero - Barbara Fiorio

by - gennaio 11, 2017

Sorpresa!
Ebbene si, grafica nuova! E come ogni volta vi dico che la terrò per un po'... voi fate finta di crederci, poi io a giugno magari cambio. 
E come si fa ad inaugurare una nuova grafica, nuovi banner, nuove foto? Con una nuova recensione, ovvio. Stasera (per l'occasione post serale, mi sono vestita bene per l'occasione) vi parlo di Qualcosa di vero di Barbara Fiorio.

Qualcosa di vero
di Barbara Fiorio
Feltrinelli | I narratori | 249 pagine
ebook €9,99 | cartaceo €15,00
8 aprile 2015

Trama
A rincasare ubriachi nel cuore della notte si rischia di inciampare in qualsiasi cosa: un gradino, i lacci delle scarpe, uno stuoino fuori posto. Ma se ti chiami Giulia, sei una pubblicitaria di successo e per te l'infanzia è solo una nicchia di mercato, puoi anche inciampare in una camicia da notte con una bambina dentro: Rebecca, la figlia della nuova vicina. Allora, tra i fumi dell'alcol, puoi persino decidere di ospitarla per una notte sul tuo divano. Salvo poi rimanere invischiata in sessioni di fiabe da raccontarle ogni volta che la madre, misteriosamente, non c'è. Da Cenerentola a Pollicino, da Raperonzolo alla Sirenetta, purché siano sempre le versioni originali: quelle di Perrault, dei Grimm e di Andersen, dove i ranocchi si trasformano in principi soltanto se li lanci contro un muro, e non sono certo i baci a risvegliare le più belle del reame. Se invece ti chiami Rebecca e sei arrivata da poco in città, puoi provare a conquistare i compagni di classe con le "fiabe vere". Salvo poi imbatterti nelle temibili bimbe della Gilda del cerchietto, pronte a screditarti con le versioni edulcorate della Disney. E forse, nonostante i tuoi nove anni, cercherai di far capire a Giulia, la tua amica del pianerottolo, che, anche se i principi azzurri nella realtà non esistono, l'uomo giusto a volte è più vicino di quanto si pensi. Ciò che ancora non sai è che la verità costa cara. E non solo perché certe cose è meglio non raccontarle, specie quando ci sono di mezzo i segreti degli adulti.


E così anche io sono approdata all’ormai mitico fungone (non me ne voglia l’autrice, ma per me questo sarà sempre il fungone). Sono arrivata a questo romanzo in un periodo per niente semplice, in cui un po’ di magia e di fiaba mi serviva proprio nella speranza di ritrovarle nella vita vera. Nonostante mi sia trascinata la lettura per più giorni, visto il poco tempo, la poca testa e a volte proprio la poca voglia di leggere in generale, mi è piaciuto conosce Giulia e Rebecca ed entrare nel mondo delle vere fiabe. Principesse Disney spostatevi, principi in calzamaglia e cavallo bianco portate a spasso l’allegro poni, perchè qui non parliamo dei classici e vissero felici e contenti. Infatti non tutti sanno che le fiabe come vennero effettivamente scritte non erano proprio così zucchero e miele come i cartoni e i film ci hanno insegnato, il bacio del vero amore non esiste, le principesse di turno spesso sono da prendere a padellate per l’antipatia o proprio non fanno una bella fine. Sono queste le favole che Giulia, pubblicitaria di successo, racconta alla piccola Rebecca, la sua vicina di casa. Quando la mamma non c’è Rebecca bussa al muro e Giulia la raggiunge per regalarle la buona notte con una storia. Il loro rapporto mi ha molto colpito perché nasce in maniera del tutto casuale ma diventa, sera dopo sera, qualcosa di unico e speciale. Giulia non prende il posto della madre, non è una sorella maggiore, è semplicemente un’amica, qualcuno da cui rifugiarsi al momento del bisogno, a cui chiedere aiuto, ma anche la persona che le racconta la verità. 
Con la scusa di proteggere i bambini spesso si esagera, raccontando loro solo quello che in realtà piacerebbe a noi fosse il mondo: un luogo in cui un bacio trasforma il ranocchio in principe, in cui la principessa viene salvata dal principe cavallo munito, in cui il finale prevede un meraviglioso matrimonio con tanto di titolo nobiliare. Ma siamo sicuri che questo è quello che i bambini vogliono e meritano? C’è un limite tra infanzia e falsità? 

In maniera divertente e ironica Barbara Fiorio ci racconta una storia nella storia, o meglio una fiaba nella fiaba, in cui le protagoniste si incontrano del tutto casualmente, si liberano a vicenda e approdano ad un finale che più felice non si può. E come ogni buona fiaba che si rispetti anche qui troviamo rocambolesche avventure, travagli e momenti di paura, principi senza cavallo e calzamaglia ma con matite e fogli da disegno, antagonisti cattivi e dispettosi ma anche violenti e insospettati. Con un finale che stupisce e raggela al tempo stesso, scopriamo che la differenza tra favola e realtà non è così lontano. 

E’ il primo libro che leggo di questa autrice, ho amato la sua penna divertente, ironica e a volte un po’ perfida, il modo in cui ha saputo raccontare argomenti spinosi anche in presenza di minori ma anche quello in cui ha saputo inserire una storia d’amore in maniera semplice e quasi in punta di piedi. Perché si, tra un ranocchio spiaccicato contro il muro, la Sirenetta che schiatta (non fate quella faccia!! Mica pensavate che veramente stesse sullo scoglio a pettinarsi tutti quei capelli con una forchetta?!) e Biancaneve che sarà pure stata bellissima ma anche parecchio cretina (e su questo l’ho sempre pensato, pure nella versione edulcorata) in questo libro c’è anche spazio per il caro, vecchio, cuoricioso amore!

Voto


Alla prossima


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9 comments

  1. FUNGONEEEEEEE!!!
    E grafica toooooooop!!! Sei fantastica
    La Bacci

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  2. Ti sei vestita bene per l'occasione vuol dire che hai messo il pigiama con la stella e i pedalini buoni? Vabbè, io ti adoro! E adoro il fatto di arrivare qui e pensare di aver sbagliato casa ogni quanto? Ogni tre o quattro mesi? Oh stavolta però la grafica la tieni su almeno tuuuuuuutta l'estate, anche perché è fighissima!
    Ah sì, il fungone... finalmente, senza gente che ti faceva il mantra, sei riuscita a leggerlo anche tu! Era ora!!

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    1. Ma per chi mi hai presa?? Il pigiama è quello nero col micione! Sono donna di classe io!
      Si tengo tutta l'estate... diciamo quasi tutta... estate, che ne dici di maggio?

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  3. Ma niente male! Sembra davvero un libro con tanta ironia, pronto a far divertire il lettore *-*

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    1. E' molto divertente! Sia per Giulia, sia per il modo in cui ci fa vedere il mondo tramite gli occhi dei bambini. :)

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  4. Io ho adorato questo libro, mi è piaciuto proprio tanto tanto tanto. Ironico e leggero, ma anche capace di farti riflettere ed emozionare. Bello il nuovo vestito del blog (più indicato di grafica, visto che li cambi spesso :-p)

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